Cucina del mondo

Ricette gustose di Sandra Caxambu

Cuoca professionale
Amo cucinare, fotografare le mie pietanze, commentare le mie esperienze in giro per il mondo.
Da un prodotto povero e genuino trasformo in una pietanza chic.

Troverete le mie ricette, ricette di chef famosi e amici appassionati per la culinaria

Parlo di sensi in tudo e non solo di gusto...
La risposta é semplice: un piatto non si conosce solo attraverso i sapori ma attraverso il perfetto connubio tra aspetto, odore, gusto e… suono!



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martedì 19 dicembre 2017

Brezel o Pretzel Ricetta






Il Brezel è un tipo di pane molto popolare tra le popolazioni di lingua tedesca, e quindi diffuso soprattutto in Germania, Austria, Svizzera e Alto Adige. A seconda delle regioni, viene detto anche Laugenbrezel, Pretzel, Pretzl, Bretzel, Breze o Brezn. A Monaco di Baviera accompagna tradizionalmente il Weißwurst insieme alla senape dolce che ne fa un buon accompagnamento ad altri cibi.
 • 500 g di farina Manitoba (o farina 0)
• 270 ml circa di acqua tiepida
• 30 g di burro morbido
• 10 g di sale fino
• 1 cucchiaino zucchero semolato
• 10 g lievito di birra
• sale grosso o sale a fiocchi per la superficie
PER LA SOLUZIONE AL BICARBONATO:
• 1l di acqua
• 8 cucchiaini di bicarbonato di sodio
• 2 cucchiaini di sale fino

Disponete la farina in una ciotola, formate una conca al centro e sbriciolatevi il lievito. Aggiungete lo zucchero e una parte dell’acqua tiepida.


Mescolate velocemente acqua e lievito e lasciate riposare per circa 15 minuti: il lievito si attiverà e formerà un composto schiumoso e gonfio. Aggiungete la restante acqua tiepida e iniziate ad impastare. Potete effettuare questa operazione anche con l'aiuto di una planetaria dotata di gancio impastatore.

Unite il sale fino e il burro morbido continuando a impastare per almeno 10 minuti.

L'impasto dovrà risultare liscio, elastico e omogeneo, non appiccicoso. Ponetelo in una ciotola e lasciate riposare, coperto da un canovaccio, affinchè raddoppi di volume.
Una volta raddoppiato dividete l'impasto in 8-10 pezzi. Formate delle palline, reimpastandole velocemente. Formate quindi un cordoncino lungo 50 cm, lasciando le estremità più sottili.
Date al  pretzel la classica forma annodata. Piegate in due il cordoncino.
Create quindi un “nodo lento” incrociando per due volte le due estremità e ripiegandole sul bordo, premendo leggermente.

Disponete i pretzel su una teglia coperta con un foglio di carta forno e lasciateli riposare, coperti con un telo, per 20 minuti. Metteteli quindi a riposare in frigorifero per almeno 30 minuti, in questo modo la crosta risulterà più lucida, una volta cotti.


Togliete i pretzel dal frigorifero e portate a ebollizione 1 litro di acqua a cui avrete aggiunto il sale e il bicarbonato.

immergete i pretzel nella soluzione bollente e lasciateli cuocere per 30 secondi. Toglieteli con una schiumarola e adagiateli su una teglia coperta da carta forno.

Tuorlo uova
Spolverizzate con fiocchi di sale, fleur de sel o sale grosso leggermente tritato. È meglio utilizzare un sale più fine rispetto al classico sale grosso.

Fate cuocere in forno statico ben caldo a 200°C per circa 25 minuti. Dovranno risultare ben dorati e dalla crosta croccante.

domenica 10 dicembre 2017

Come fare il formaggio a casa


INGREDIENTI:

 LATTE CRUDO 5    litri    
 YOGURT  1/2 vasetto    
 CAGLIO LIQUIDO          
 SALE  220 grammi    
 ACQUA      1,4  litri    
 OLIO DI SEMI          
 ACETO BIANCO

ATTREZZATURA:   
PENTOLA
TERMOMETRO
FRUSTA
CESTELLE

Preparazione:
Versiamo in una pentola i nostri 5 litri di latte crudo con metà yogurt bianco intero, posizioniamo sul gas a fiamma moderata.
Con il termometro controlliamo la temperatura, raggiunti i 37/39°C spegniamo la fiamma.

Versiamo un cucchiaino di caglio, mescoliamo con la frusta, chiudiamo con un coperchio e lasciamo riposare per 1 ora.

Trascorsa 1 ora, quando alzeremo il coperchio, troveremo il nostro latte cagliato che avrà assunto la consistenza di un budino.

Ora rompiamo la cagliata, ottenendo la divisione tra il formaggio e il siero. se vogliamo ottenere un formaggio a pasta tenera possiamo tagliarla con un coltello, se invece vogliamo un formaggio pasta dura useremo la frusta per poter tagliare la cagliata in pezzi più piccoli.

Riaccendiamo la fiamma, sempre moderata, e portiamo il tutto a una temperatura di 45/60°C. raggiunta la temperatura spegniamo il gas.

Come potete notare dalla foto, non avendo un termometro da cucina, quando va in allarme quello che si usa per misurare la febbre aspettiamo un 30 secondi e dovremmo aver raggiunto i 50°C circa.

Adesso utilizzando un colino, una cestella vuota o la stessa cestella che vogliamo riempire, andremo a pescare la pasta all'interno della nostra pentola e andremo a riempire le nostre cestelle fino ad esaurire la pasta ottenuta.

Opzione:Se volete fare un formaggio con le spezie, mettete della pasta in un contenitore dove potrete mischiare il tutto.

Nel mio caso ho usato dei grani di pepe nero, ma voi potete dare sfogo sia ai vostri gusti che alla vostra fantasia utilizzanto le spezie che più vi gustano.

Passati 15 minuti, toglieremo il formaggio dalle cestelle per rimetterlo subito al loro interno capovolgendolo, in modo da ottenere lo stesso disegno da entrambi i lati.

STUFATURA
Per effettuare la stufatura, posizioniamo le nostre cestelle in un contenitore, sopra dei rialzi per evitare il contatto con l'acqua; versiamo dell'acqua bollente, copriamo e lasciamo riposare fino al giorno seguente.

Con 1,4 litri di acqua e 220 grammi di sale prepariamo la salamoia.

Togliamo il formaggio dalle cestelle e lo immergiamo nella salamoia per 1 ora e 30 minuti.

 Se non resistiamo alla tentazione di voler assaggiare del formaggio fatto da noi, otterremo cio che si vede nella foto accanto, un bel  PRIMO SALE.

EMULSIONE: 4 cucchiai di olio di semi e 1 cucchiaio di aceto bianco.
Se invece abbiamo la pazienza di farlo stagionare, otterremo una TOMA, dobbiamo però evitare che si secchi troppo in fretta o che la muffa lo divori; ecco perchè con un emulsione di olio e aceto, andremo a spennellare il nostro formaggio ( su tutti i lati ) un giorno sì e un giorno no. fatto questo lo posizioneremo in cantina.
Se volete altri tipi di formaggio da fare in casa cliccare qui

Taralli pugliesi




INGREDIENTI:

    500 gr di farina 00
    125 ml di olio extravergine
    200 ml di vino bianco secco
    1 cucchiaio di sale fino
    Pepe
    Semi di finocchio
La ricetta dei taralli pugliesi

1- Disponete la farina a fontana su una spianatoia ed aggiungete il sale, l’olio, il vino bianco ed i semi di finocchio
2- Impastate bene tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico
3- Ricopritelo con una pellicola trasparente e fatelo riposare per almeno mezz’ora al fresco
4- Trascorsa la mezz’ora, lavorate l’impasto dividendolo in piccoli pezzi grandi abbastanza da ricavare dei bastoncini da 1 cm di diametro ed 8 cm di  lunghezza che andrete a chiudere sovrapponendo le due estremità.
5- Appoggiate i taralli su un canovaccio e poi bolliteli dieci alla volta in un tegame
6- Una volta che iniziano a tornare a galla appoggiateli su un canovaccio pulito per qualche minuto e poi trasferiteli su una teglia foderata con carta da forno.
7- Cuoceteli per 30 minuti a 200° C finché non sono dorati.
8- Spegnete il forno e lasciateli raffreddare senza tirarli fuori in modo che si asciughino bene e restino croccanti!

La storia dei taralli

Da dove nasca la parola tarallo, non si sa con certezza. C’è chi dice dal latino “torrère” (abbrustolire), chi  dal francese “toral” (essiccatoio), chi dall’italico “tar” (avvolgere), ma la  tesi più attendibile vuole che tarallo discenda dal greco “daratos”, ossia  “sorta di pane”.

Se tuttavia l’etimologia di questo alimento non è chiara, se ne conosce bene l’origine.
La storia dei taralli ha infatti inizio nel 1400 quando i contadini pugliesi li offrivano a visitatori e amici accompagnati da un bicchiere di vino.
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giovedì 7 dicembre 2017

Nopal con Mariscos Cucina messicana









Nopal con Mariscos
Jugo de 2 limones grandes
Aceite de oliva al gusto
1 cucharada de Aceite Vegetal
1 taza de Mayonesa
Cilantro picado al gusto
Cebolla morada fileteada
Anillos de Calamar
Pulpo
Camarón mediano pelado
8 nopales grandes
2 chiles Chipotles Adobados
1 Chile Guajillo fileteado finamente
3 dientes de Ajo fileteados

Preparación.-
Asa los Nopales con el Aceite vegetal en un comal de rayas y salpimenta ligeramente.
Licuar la Mayonesa con el jugo de Limón, dos cucharadas de Aceite de Oliva y los Chipotles Adobados, salpimienta.
Calienta una sartén grande con 3 cucharadas de Aceite de Oliva, agrega el Ajo y mueva continuamente, cuando comience a dorar agrega el Pulpo, Calamar, Camarón y Chile Guajillo, salpimenta. No muevas mucho para permitir que se sellen y tomen bonito color.
Unta un poco de Mayonesa sobre cada Nopal y cucharea abundantemente la mezcla de Mariscos encima, decora con Cilantro y Cebolla morada fileteada.

Nota.-
Puedes agregar Aguacate en rebanadas fina o en cuadritos para decorar

mercoledì 1 novembre 2017

CROQUE MADAME

CROQUE MONSIEUR O CROQUE MADAME.
l croque madame, detto in parole povere è un ricchissimo toast farcito di prosciutto e formaggio con copertura di besciamella e formaggio cotto dapprima nel burro e poi rifinito in forno....ma per non farsi mancare nulla dovrete aggiungere anche un uovo all'occhio di bue da aggiungere sopra al tutto!!
Il croque madame è una variante del, forse, più celebre croque monsieur, la differenza tra i due sta proprio nell'aggiunta dell'uovo all'occhio di bue mancante nel croque monsieur.
Dosi & Ingredienti

Dosi per
4 persone
Difficoltà
bassa
Preparazione
20 min
Pane bianco in cassetta oppure 4 di pane per crostoni - 8 fette
Besciamella 100 gr
Burro 60 gr
Prosciutto cotto 200 gr
Senape 2 cucchiai da tavola
Emmenthal o groviera - 300 gr
Mozzarella 125 gr
Senape all'antica q.b.
Tagliate a metà la fetta di pane o se usate fette più piccole, prendetene due. Spalmate la senape su una parte di fetta.
Farcite con formaggio e prosciutto, quindi chiudete con la seconda fetta di pane.
Se siete golosi potete aggiungere anche un po' di mozzarella e spalmare la seconda fetta di pane con della senape all'antica.
Fate sciogliere del burro in una padella e fatevi rosolare il croque madame.
Quando sarà ben dorato, trasferitelo in una teglia, copritelo con la besciamella e dell'emmenthal grattugiato.
Infornate a 200°C fino a che non sarà ben gratinato.
Mentre i croque madame sono in forno, fate cuocere un uovo all'occhio di bue in una padella dando una forma tonda aiutandovi con un coppa pasta. Insaporiteli con sale e pepe bianco.
Realizzate tante uova all'occhio di bue quanti sono i croque madame.
Sfornate i croque madame e adagiatevi sopra l'uovo all'occhio di bue. Serviteli ben caldi

martedì 17 ottobre 2017

Bistecca di bucce di banana impanata

Non si butta via nulla!
Ingredienti: 4 bucce di banane mature
 2 spicchi d'aglio ben pressati
 1 cucchiaino di sale 
Pepe qb
 ½ salsa di prezzemolo finemente tritato
 Succo di 1 limone 
Metodo di preparazione: Battere leggermente le bucce come quello per la carne
 Lasciare i buoi in marinatura per 30 minuti per raccogliere sapore.  
 - passare nella farina di grano - passare nelle uova battute (2) - passare nella farina e Friggere in olio riscaldato fino a dorato sulle due facce. Mettere il tovagliolo di carta per rimuovere il grasso in eccesso. Servire caldo. Suggerimento: se preferite è possibile utilizzare la farina di cereali invece della farina. Diventa veramente croccante!

nb: lavare bene le bucce con un cucchiao piccolo di bicarbonato

domenica 8 ottobre 2017

La Finocchiona

La Finocchiona è un insaccato tipicamente toscano, una vera istituzione per gli abitanti soprattutto del Chianti fiorentino e del senese; nella zona dell'Impruneta, nei pressi di Firenze, viene anche chiamata "sbriciolona" poiché dev’essere estremamente morbida, tanto da sbriciolarsi al taglio, che deve essere eseguito rigorosamente a mano.

Questo ghiotto salume è così chiamato per i semi di finocchio aggiunti all'impasto di puro suino; la carne grassa, costituita dal guanciale, viene triturata finemente insieme a quella magra, quindi miscelata con vino rosso, sale, pepe ed aglio, semi di finocchio ed infine insaccata in un budello cieco di manzo, spesso di notevoli dimensioni.

Ricetta Garam Masala

Garam Masala, una miscela di spezie originaria del nord dell’India che si è poi diffusa in tutto il paese. Garam significa “piccante”, masala significa “spezia”. In realtà il grado di piccantezza varia molto in base alla regione e più semplicemente secondo i gusti di chi prepara.
La versione che vi propongo è quella generalmente diffusa nella parte settentrionale dell’India; aggiungendo una foglia di alloro secco assume una caratterizzazione propria del Punjab; sostituendo il cardamomo con lo zafferano, che viene coltivato in Kashmir, prende la connotazione di questa regione a lungo disputata.
Per la realizzazione del Garam Masala non è necessario tostare le spezie; questo procedimento viene impiegato in altre miscele tradizionali.
Questa polvere fragrante non viene aggiunta che negli ultimi cinque minuti di cottura, tempo sufficiente per permettergli di amalgamarsi con gli altri aromi, o semplicemente sparsa sul piatto finito prima di servirlo.Viene così impiegata per i curry, i cibi stufati e alla griglia ma può essere utilizzata anche per aromatizzare lo yogurt.

Garam Masala

Per un vasetto da 25 g circa

pepe nero un cucchiaio
semi di coriandolo un cucchiaio
cumino un cucchiaio
cannella mezzo cucchiaino
noce moscata la punta di cucchiaino
chiodi di garofano mezzo cucchiaino
cardamomo nero una bacca
cardamomo verde cinque bacche

Ponete tutte le spezie nel mortaio e pestate leggermente con il pestello per rompere le bacche di cardamomo verde. Con l’aiuto di un coltellino grattate i piccoli semi neri e profumati ed eliminate le capsule verdi.

Pestate alacremente fino a raggiungere la consistenza di una polvere appena grossolana. Se utilizzate un macinino del caffè o un blender occupatevi preventivamente di svuotare le bacche di cardamomo verde.

Foglie di curry (Curry Leaves)

foglie di curry (Curry Leaves) patiscono un grande problema di identità. Sono spesso confuse con l'omonimo blend di spezie, che come saprete di foglie di curry non ha traccia; in realtà il curry è una miscela che cerca proprio di replicare il sapore delle foglie.

Poi c'è un'altra questione che riguarda la parola curry, genericamente usata per descrivere gli stufati indiani. I piatti di curry devono il loro nome alla parola indiana "kari" che indica le foglie di curry.
Ora che abbiamo fatto chiarezza riguardo alla parola curry, diamo uno sguardo più attento a questa splendida foglia.

FOGLIE DI CURRY: PROPRIETÁ  

Le Kary, o foglie di curry, provengono dall'albero di curry, imparentato alla famiglia degli agrumi, originario dell'India meridionale e dello Sri Lanka. Il suo nome botanico è Murraya koenigi.

sabato 7 ottobre 2017

Gnocchi di patate e castagne con salsa al timo e zafferano

Perché non utilizzare la farina di castagne, invece della tradizionale farina 00 per preparare degli gnocchi originali e leggermente dolci? Il condimento poi, abbinando il delicato sentore dello zafferano a guanciale e pecorino, riporta sul salato, regalando piacevoli sensazioni al palato!

Ingredienti per 4 persone: 800 g di patate farinose, 200 g di farina di castagne, 1 uovo, 2 bustine di zafferano 3 Cuochi, 80 g di guanciale tagliato a cubetti, pecorino sardo DOP fresco dell’Ogliastra, 1 cucchiaio di amido di mais, 50 ml di brodo vegetale, una decina di rametti di timo, olio extravergine di oliva, sale e pepe bianco in grani.

Bollire le patate con la buccia in acqua salata e dopo mezzora circa provarne la cottura. Scolarle, sbucciarle e schiacciarle con lo schiacciapatate. Fare una fontana sulla spianatoia, salare, lasciar raffreddare e nel frattempo preparare il condimento. Tagliare il guanciale a cubetti e scottarlo in una padella antiaderente finché non sia croccante. Togliere il guanciale e scaldare il fondo di cottura con 3 cucchiai di olio extravergine. Rosolarvi per 1 minuto l’amido di mais, poi unire le foglioline di timo, tenendone da parte alcune per guarnire, qualche cucchiaiata di brodo vegetale in cui sia stato sciolto lo zafferano e mescolare finché si formi una cremina densa e profumata. Condire con una generosa macinata di pepe.
Unire i cubetti di guanciale, mescolare e tenere in caldo nella padella.
Mettere un uovo e un pizzico di sale al centro della fontana di patate schiacciate, romperlo con la forchetta ed aggiungervi la metà della farina di castagne, unendo il resto poca alla volta. Formare un impasto omogeneo, avvolgerlo con la pellicola e lasciar riposare per una decina di minuti, poi spolverare il piano di lavoro con la farina, togliere poco impasto alla volta e formare dei rotolini che a loro volta andranno tagliati a pezzetti per formare gli gnocchi. Lessarli in acqua salata facendo attenzione che non si attacchino sul fondo e scolarli con il ramaiolo quando affiorano. Versarli in padella con il condimento, mescolare bene e, una volta terminato l’impasto, disporre nei piatti con scaglie di pecorino sardo DOP fresco. Guarnire con il guanciale e ciuffetti di timo.

venerdì 6 ottobre 2017

Come preparare una cena stili indiano






Lo stile indiano è uno stile molto caratteristico e colorato, con rifiniture ricercate e profumi e aromi molto speziati. La cucina infatti tratta spesso di sapori e aromi particolari ai quali la cucina italiana non ci ha abituati e che quindi non a tutti possono piacere. Tuttavia potrebbe essere molto divertente organizzare una cena particolare con i nostri amici e parenti in perfetto stile indiano.
possono piacere. Tuttavia potrebbe essere molto divertente organizzare una cena particolare con i nostri amici e parenti in perfetto stile indiano. In questa guida, quindi, vedremo come fare per riuscire ad organizzare una cena in perfetto indiana

 Per quanto riguarda il cibo sicuramente dobbiamo orientarci per i primi o i secondi col curry, miscela di aromi e di spezie di origine indiana. Ma è possibile optare anche per dei primi piatti a base di riso come il Riso al Limone, il Riso alle Verdure, il Byriani e il Dalchini Palau, oppure a base di pollo come la Shorba. Anche per i secondi è possibile optare per dei piatti a base di pesce come il Pesce Tandoori, il Pesce con Yoghurt e il Pesce Amritsari oppure a base di pollo come il Korma di Pollo e il Pollo Tandoori

Il dolce
Per concludere la cena bisogna servire il dolce accompagnandolo con una bevanda tipica indiana. Per quanto riguarda la scelta del dolce, il consiglio è di preparare del Kheer (ossia un budino di riso) oppure del Kulfi (ossia un tipico gelato indiano con mandorle) in quanto si tratta di dolci di semplice preparazione e che richiedono ingredienti facilmente acquistabili in supermercati e negozi di alimentari. Per quanto riguarda invece la scelta della bevanda, il consiglio è di preparare l'immancabile Chai (il the indiano per eccellenza) o del Latte Badam (ossia un latte caldo speziato dal sapore delicato

lunedì 18 settembre 2017

Amok Specialità Cambogiana

AMOK SPECIALITA' CAMBIGIANA
l piatto più famoso della cucina khmer è forse l’amok, un filetto di pesce fresco ricoperto di kroeung ed arrostito con noccioline, latte di cocco ed uova. In alcuni casi viene cotto avvolto in foglie banana, in altri invece viene bollito e servito come una zuppa di pesce. Sebbene sia diffuso in tutta le regione, l’amok cambogiano si distingue per il suo non essere troppo piccante, ricercando invece un sapore più fragrante e aromatizzato.

Ogni volta che parto per un viaggio mi piace fantasticare su cosa mi capiterà di assaggiare, su quali saranno i piatti che ricorderò e quali quelli che non vorrò magiare mai più (di solito non ce ne sono 🙂 ). Premetto che io sono una persona che prima di dire che una cosa non mi piace la assaggio, e generalmente, a parte casi eccezionali, mi piace tutto.

mercoledì 6 settembre 2017

Il senso del gusto

La mappa dei sapori, l'umami e i sushi bar

Il gusto viene percepito quando introduciamo del cibo in bocca, ma non tutta la bocca è deputata in modo indifferenziato alla percezione dei sapori. Esiste una mappa dei sapori, nel senso che esistono delle aree della lingua dove un certo tipo di gusto viene percepito prima, dove la soglia di sensibilità per quello specifico gusto è più bassa. In particolare: sul fondo abbiamo i recettori del gusto amaro, nelle aree antero-laterali quelli del salato, in quelle postero-laterali i recettori del gusto acido e sulla punta i recettori del gusto dolce. Ma la percezione del gusto avviene anche attraverso recettori situati sull'epiglottide e il palato molle. E il gusto umami? L'umami è stato identificato nei primi del '900: ci si rese conto che il tipico brodo di alghe e pesce giapponese aveva un gusto proprio che non poteva essere classificato all'interno di uno dei quattro gusti già noti. Kikunae Ikeda lo individuò: era il glutammato, un aminoacido presente nelle proteine sia animali che vegetali e fornisce al cibo il tipico gusto sapido, che non è salato ma dà sapore. Da noi l'umami, è diventato un gusto noto e riconoscibile da poco, ovvero da quando abbiamo scoperto i sushi bar non solo come luoghi cool, trendy, chic, ma come un vero inno al gusto e ai suoi sapori.

sabato 2 settembre 2017

Ikea adesso non fa montare solo mobili per spaccare i piedi, ma pure i cibi.










Ikea adesso non fa montare solo mobili per spaccare i piedi, ma pure i cibi. Ohh signurrrr! Non è male come idea, ma , ma, ma..
I poster Ikea che si possono cucinare
L'azienda svedese ha realizzato in Canada una serie di fogli di carta che permettono di preparare piatti fantasiosi con estrema facilità.

Come sarebbe cucinare seguendo ricette scritte in stile Ikea? In Canada, l’agenzia Leo Burnett ha ideato The Ikea Easy Recipe Series, una nuova campagna per l’azienda di mobili svedese.

Questi poster si ispirano allo stile delle istruzioni di montaggio utilizzate per costruire una libreria o un comodino. Non contengono inchiostro tossico e su di essi è stampata una specifica ricetta. Basta posizionare gli ingredienti, anche questi Ikea, sui punti indicati dal poster e arrotolare la carta, che poi andrà messa in forno.

Dai ravioli al pesce, le dosi, le salse e i condimenti sono indicati con estrema precisione. Visto il risultato, chissà che l’iniziativa non venga allargata agli store nel resto del mondo.


lunedì 7 agosto 2017

Paella Valenciana

Paella : ingredienti per 4 persone

  • 400 g di riso Bomba
  • 1,5 l di brodo di pesce
  • 1 Seppia piccola
  • 5 Calamari piccoli
  • 300 g di gamberi
  • 6 Scampi
  • 500 g di cozze
  • 500 g di vongole
  • 1 peperone rosso
  • 100 g di piselli
  • 1 bustina di zafferano
  • 2 spicchi d’aglio
  • 2 ciuffi di prezzemolo
  • 100 g di olio evo
  • Sale q.b.
  • Fettine di limone per decorarla
  • Per il brodo di pesce
  • 700 g di teste, lische e pesce poco pregiato
  • 1 cipolla
  • 2 gambi di prezzemolo
  • 1 carota
  • Sale un pizzico
  • 3 grani di pepe
  • 1 bicchiere di vino bianco asciutto
Taglia a fettine la cipolla e la carota. Sminuzza i gambi di prezzemolo e metti a bollire per circa 30 minuti tutti gli ingredienti insieme a un litro e mezzo di acqua. Filtra e metti da parte il brodo così ottenuto.
Procedimento per la paella
Come prima cosa pulisci il pesce, taglia ad anelli i calamari, a striscioline le seppie e tienili da parte. Cuoci in una padella con dell’olio i gamberi e gli scampi e tieni in caldo. Lava e taglia a striscioline sottili il peperone rosso e mettilo da parte.
Cuoci le cozze e le vongole con aglio, prezzemolo, un poco di sale e l’olio fino a quando non saranno tutte aperte. Unisci il fondo di cottura al brodo di pesce. Sguscia i frutti di mare, mantenendone qualcuno con il guscio per la decorazione, e metti da parte il tutto.

A questo punto, nella grande padella metti a soffriggere con i 100 ml di olio le seppie e i calamari, quindi aggiungi il brodo di pesce. Quando il brodo inizia a bollire versa il riso e amalgama bene per i primi cinque minuti. Passato questo tempo è bene non toccare più il riso ma soltanto saltarlo, aiutandoti con i manici della apposita padella. In questo modo si eviterà di indurlo a liberare troppo amido. Fai cuocere a fiamma alta per i primi cinque minuti, poi abbassa il fuoco e aggiungi i piselli, i peperoni, le cozze le vongole senza il guscio, distribuendo uniformemente tutti gli ingredienti sulla superficie della paella; non girare mai con il cucchiaio In questo modo si formerà la famosa crosticina (la socarrat) così apprezzata dagli intenditori di paella.

Fai cuocere per altri dieci minuti rialzando la fiamma. A questo punto toglila dal fuoco, coprila con della carta da forno bagnata e strizzata o con un canovaccio umido e lasciala riposare per circa cinque minuti. Questa operazione le consentirà di perdere un poco di umidità senza asciugare troppo e di ultimare la cottura di eventuali chicchi di riso rimasti un poco al dente. Se osserverai queste piccole regole, la tua paella sarà cotta al punto giusto e soprattutto, cosa importantissima per questo piatto, ogni chicco risulterà separato dall’altro; se una paella risulta “empastrat”, termine valenziano per definire il riso colloso, la paella non è venuta bene. Prima di portare in tavola, aggiungi i frutti di mare con il guscio e completa la decorazione con spicchi di limone.